marapavelka@books.theunseen.city reseñó Jméno růže de Umberto Eco (Český klub)
Review of 'Jméno růže' on 'Goodreads'
1 estrella
Hm, tak tohle ne. Film mám rád, ale knihu jsem dočíst nedokázal. Ta spousta keců okolo byla prostě k zbláznění nezáživná.
Questo romanzo scritto da Umberto Eco fu pubblicato nell'ottobre nel 1980 e racconta gli eventi accaduti in un'abbazia nell'arco della settimana. Nel prologo, Adso, il narratore, si presenta, dà informazioni sul periodo storico della sua giovinezza, e infine descrive la figura di Guglielmo da Baskerville (il dotto francescano inglese al cui servizio era stato posto), impegnato, nel novembre 1327, in una difficile missione, per ricomporre i contrasti che oppongono, il nome della povertà della chiesa, i francescani minorati ai fedeli del papa Giovanni XXII, in un periodo in cui dilagano i movimenti ereticali Nel luogo in cui avvengono gli incontri tra le due delegazioni religiose, ovvero ai piedi della roccia su cui sorge l'abbazia, Guglielmo da prova della sua capacità di osservazione: Fa ritrovare infatti il cavallo dell'abate, sfuggito ai monaci limitandosi a decifrare i segni lasciati nella fuga. Nell'abazia, Adso e Gugliemo visitano i luoghi più significativi e in …
Questo romanzo scritto da Umberto Eco fu pubblicato nell'ottobre nel 1980 e racconta gli eventi accaduti in un'abbazia nell'arco della settimana. Nel prologo, Adso, il narratore, si presenta, dà informazioni sul periodo storico della sua giovinezza, e infine descrive la figura di Guglielmo da Baskerville (il dotto francescano inglese al cui servizio era stato posto), impegnato, nel novembre 1327, in una difficile missione, per ricomporre i contrasti che oppongono, il nome della povertà della chiesa, i francescani minorati ai fedeli del papa Giovanni XXII, in un periodo in cui dilagano i movimenti ereticali Nel luogo in cui avvengono gli incontri tra le due delegazioni religiose, ovvero ai piedi della roccia su cui sorge l'abbazia, Guglielmo da prova della sua capacità di osservazione: Fa ritrovare infatti il cavallo dell'abate, sfuggito ai monaci limitandosi a decifrare i segni lasciati nella fuga. Nell'abazia, Adso e Gugliemo visitano i luoghi più significativi e in particolare lo scriptorium, il luogo in cui vengono copiati e illustrati i manoscritti antichi, e la biblioteca dalla struttura labirintica in cui l'accesso era consentito solo al bibliotecario, e li faranno la conoscenza dei protagonisti della vicenda: Umbertino da Casale, L'abate Umbertin da Casale, L'erborista Severino, Il bibliotecario Malachia, alcuni giovani traduttori e scribi, il cellario Remigio che era l'addetto alle provviste, il servo Salvatore, e infine un vecchissimo monaco cieco, Jorge da Burgos che non era altro che l'ex bibliotecario. Ma soprattutto vengono a sapere della recentissima e misteriosa morte del giovane Adelmo da Otranto, espertissimo minatore; Guglielmo è incaricato di indagare le cause. Il secondo giorno si apre con un efferato delitto: Dalla vasca dove è raccolto il sangue dei maiali si intravede un cadavere, che dopo essere identificato, si scopre essere il corpo di Venazio da Salvemec, un sapiente di "cose greche". Guglielmo indaga anche sulla nuova morte e, interrogando Bencio approposito di libri e dei componimenti peccaminosi del giovani monaci, l'attenzione del giovane si rivolge sempre di più alla biblioteca e alla sua struttura, scoperto un passaggio segreto, decide di accedervi. I due, entrati nel labirinto rischiano di perdersi a causa di visioni fantastiche. Il terzo giorno si apre con la scomparsa di Benengario. Mentre lo si cerca inutilmente, Adso ha modo di conoscere il grande fiume ereticale e, da Ubertino, apprende la storia di Fra' Dolcino: Il capo carismatico dell'eresia. Entrato da solo in biblioteca il novizio ne fugge spaventato ma per incontrare nella grande cucina dell'abbazia una splendida fanciulla una ragazza del villaggio, che lo conquista ae lo avvia a piaceri dell'amore. È Guglielmo a ritirarlo, in sovrastano:Proprio una sua parola spinge Gugliemo ai palnea,dove scopre in una vasca piena d'acqua, il corpo di Berengario. Il quarto giorno è dominato dall'orrore per l'annegato; Ma Gugliemo dopo un'attento esame del cadavere, Propende con l'erborista Severino, per un avvelenamento.
Hm, tak tohle ne. Film mám rád, ale knihu jsem dočíst nedokázal. Ta spousta keců okolo byla prostě k zbláznění nezáživná.
Una vez escuché a Rodrigo Cortés una reflexión muy interesante sobre la película Primer que creo aplicable también a este libro que se podría resumir más o menos como "hay gente más lista que tú, no pasa nada, relájate y disfruta de la obra".
Umberto Eco es, evidentemente, muchos órdenes de magnitud más inteligente y conocedor de la cultura clásica que el común de los mortales y en ocasiones es posible verse abrumado por tanta referencia. En mi caso, de hecho, me di por vencido en el primer intento de lectura en apenas cien páginas. Varios años después lo he retomado con más calma y lo he disfrutado muchísimo.
De acuerdo a varias listas es uno de los mejores 100 libros, y es una realidad que a pesar de una narrativa áspera en un inicio, y una dinámica un tanto monótona, ofrece una experiencia difícil de obtener con otros autores, y esta esta la capacidad de moverte temporalmente a una época que nunca imaginaste y sentirte en el día a día (en realidad 7) de una microsociedad.
Este fenómeno no se percibe sino hasta que el autor termina y comienza una leve disertación sobre la obra, y notamos el cambio tan importante en el tiempo y la persona.
Es sobradamente creativo ya que en siete días en una Abadía nos mantiene con un alto nivel intriga, la cual desata lenta y vengativamente.
No es un secreto que el autor nos confiesa, que las primeras 100 paginas son especialmente lentas y sirven para lograr que el lector pueda sentirse inmerso …
De acuerdo a varias listas es uno de los mejores 100 libros, y es una realidad que a pesar de una narrativa áspera en un inicio, y una dinámica un tanto monótona, ofrece una experiencia difícil de obtener con otros autores, y esta esta la capacidad de moverte temporalmente a una época que nunca imaginaste y sentirte en el día a día (en realidad 7) de una microsociedad.
Este fenómeno no se percibe sino hasta que el autor termina y comienza una leve disertación sobre la obra, y notamos el cambio tan importante en el tiempo y la persona.
Es sobradamente creativo ya que en siete días en una Abadía nos mantiene con un alto nivel intriga, la cual desata lenta y vengativamente.
No es un secreto que el autor nos confiesa, que las primeras 100 paginas son especialmente lentas y sirven para lograr que el lector pueda sentirse inmerso en un escenario que no permite grandes sobresaltos.
Add. Se me olvidaba decir que creo que habla sobre la ya discutia paradoja de adan y eva, que por buscar el conocimiento fueron castigados por su atrevimiento.